Nell’inferno del conflitto scoppiato ad inizio Ottobre tra Israele e Palestina, le famiglie dei nostri produttori di Parc Palestina, con cui Altromercato collabora dal 1994 (importando tra l’altro il cous cous, i datteri e l’olio d’oliva) stanno vivendo in Cisgiordania giorni drammatici.
Accanto al sostegno attraverso l’acquisto dei loro prodotti a condizioni eque e solidali (vedi per esempio la campagna di prenotazione che abbiamo da poco concluso) per continuare a supportare i programmi di agricoltura biologica e il lavoro nella cooperativa di donne, si vuole aiutare direttamente la popolazione di Gaza attraverso generi di prima necessità, a cui i prodotti saranno donati non appena sarà possibile varcare i confini.
Il progetto mira quindi sia a dare risposta ad un’emergenza sia a costruire una prospettiva di sostenibilità sul lungo periodo, secondo una logica di commercio equo e solidale.
Il fundraising si inserisce all’interno di un progetto più ampio promosso da PARC – Al-Reef “Building Hope for Gaza” che ha come obiettivo di mitigare le conseguenze del blocco di Gaza che determina la necessità di immediati aiuti per cibo, acqua e altri beni di prima necessità (medicine, forniture sanitarie, prodotti per la pulizia e igiene,..).
La distribuzione degli aiuti sarà fatta in cooperazione con le sedi di PARC nella striscia di Gaza e le istituzioni della società civile.
Conto bancario IBAN: IT 26 B 08081 11610 000306006582
Conto Corrente postale n° 1058137025
Intestati a Fondazione Altromercato, Via Roma 61, Bolzano.
(Ricordiamo che per avere la deducibilità in sede di dichiarazione dei redditi saranno da esibire la contabile del bonifico o la ricevuta del versamento postale.)
Lo scorso anno si è tenuta a Glasgow la XXVI Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Il Movimento del Commercio Equo vuole fare la sua parte per portare al centro del dibattito internazionale il tema della crisi climatica e, soprattutto, della giustizia climatica.
Altromercato, insieme ad altre organizzazioni dell’Associazione Europea di Commercio Equo (EFTA), ha lanciato una campagna rivolta a politici, istituzioni, ma anche imprese e cittadini, che invita a comprendere che una transizione ecologica davvero sostenibile può avvenire soltanto se, oltre ad agire sulle cause della crisi climatica, si attuano anche provvedimenti concreti per riequilibrare la distribuzione delle sue conseguenze.
Tutti noi vediamo gli effetti del cambiamento climatico, ma non tutti ne siamo colpiti allo stesso modo. Spesso la misura con cui si è in grado di sopportare le conseguenze del clima dipende da aspetti sociali, economici e politici.
Nel sistema economico e commerciale attuale le disuguaglianze emergono ancora più nitide di fronte all’emergenza climatica, perciò se si vuole davvero fare qualcosa per affrontare questa crisi, bisogna capire che non si tratta soltanto di limitare le emissioni, bensì di mutare le abitudini con cui produciamo, consumiamo, scambiamo merci, prodotti, beni e servizi.
La crisi climatica è una questione etica e politica, che non può essere risolta senza cambiare i fondamenti del sistema economico globale. La risposta alla crisi dovrebbe essere costruita sul principio della giustizia climatica.
Noi organizzazioni di Commercio Equo e Solidale da decenni ormai crediamo che agricoltori e artigiani all’origine delle nostre filiere siano una parte fondamentale della soluzione per raggiungere un futuro sostenibile. Garantire loro un reddito e condizioni di vita dignitosi è un primo passo fondamentale verso questo obiettivo.
I nostri partner produttori in questi anni ci hanno confermato che la crisi climatica sta aggravando le disuguaglianze, perciò appare evidente sempre più che qualsiasi soluzione all’emergenza climatica potrà essere realmente sostenibile solo se terrà conto delle esigenze delle comunità più vulnerabili.
Come organizzazioni fair trade ci impegniamo per fornire ai produttori i mezzi per adottare pratiche rispettose dell’ambiente e per diventare più resilienti di fronte agli effetti della crisi climatica.
Ma i nostri sforzi, da soli, non bastano.
C’è bisogno di più consumatori e cittadini impegnati, di aziende responsabili, di istituzioni e politici coraggiosi per aprire la strada a un futuro in cui la protezione delle risorse naturali vada di pari passo con la riduzione delle disuguaglianze globali.
Sono diverse da quelle che usiamo di solito, perché queste shopper supportano la campagna Let’s Do It Fair per la Giustizia Climatica.
Hanno un costo di 0,30 centesimi l’una, acquistandola per la spesa andrete a finanziare e sostenere i progetti per la giustizia climatica che vengono portati avanti dalle associazioni e dai produttori di Commercio Equo e Solidale nel mondo.
La campagna “Let’s do it fair” nasce per dare un contributo concreto ad alcuni progetti di lotta al cambiamento climatico realizzati da produttori di Commercio Equo e per sensibilizzare sul tema della Giustizia Climatica.
I membri EFTA (European FairTrade Association), tra cui Altromercato, creeranno un fondo congiunto per la giustizia climatica, che contribuirà a finanziare l’esecuzione di progetti climatici specifici dei partner produttori nel mondo. Tra questi:
Maggiori informazioni, se conoscete bene l’inglese, sono disponibili sul sito di Let’s do it Fair.
Altromercato Energia è un’offerta ecologica e solidale di gas e luce.
Si tratta di un’iniziativa resa possibile grazie alla collaborazione di Altromercato e Fondazione Altromercato con Dolomiti Energia, che produce energia elettrica 100% rinnovabile e certificata, e gas naturale a impatto neutro, grazie alla compensazione di tutta la CO2 emessa.
Fondazione Altromercato è una fondazione senza scopo di lucro che ha come missione la promozione della giustizia economico sociale ed i diritti umani in Italia e nel mondo.
La collaborazione funziona in questo modo:
Scopri di più qui: Altromercato Energia.