Campagna Palestina 2022/23

Campagna Palestina 2022/23

Riparte la campagna a sostegno del produttore PARC (Palestinian Agricultural Relief Committee) che opera in Palestina a favore delle comunità rurali, attraverso la prenotazione di mandorle, datteri e cous cous.

Hai tempo fino a Mercoledì 28/09 per fare il tuo ordine nella modalità che preferisci: online a questo link, oppure direttamente in Bottega.

L’arrivo dei prodotti nelle Botteghe è previsto per fine marzo 2023.

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Prodotti coinvolti nella campagna a supporto della Palestina

  • Datteri Medjoul Bio

datteri Parc

I datteri di PARC provengono dalla Valle del Giordano, una delle zone più colpite dell’occupazione israeliana in Cisgiordania.

Il controllo dello Stato di Israele ostacola lo sviluppo economico della valle, limitando la libertà di movimento dei palestinesi e il loro accesso all’acqua. Qui, prima dell’occupazione, i palestinesi potevano contare su 254 pozzi. Oggi hanno accesso solo a 24. Il resto è stato confiscato o distrutto.

Inoltre, il prelievo sistematico delle acque del fiume Giordano a nord in territorio israeliano, per irrigare i campi e per il fabbisogno idrico in generale di Israele, e la costruzione del muro hanno reso negli ultimi anni sempre più difficile la vita per gli abitanti di Gerico, che sono stati dislocati a forza.

La coltivazione di datteri è una forma di resistenza e permette a una cinquantina di contadini di Gerico e di Jiflik di non abbandonare i villaggi e di presidiare il territorio. Quando una terra non è più coltivata, infatti, può essere espropriata per legge dallo stato Israeliano.

  • Mandorle

Mandorleti jenin - Parc

Vivere e lavorare nei territori palestinesi è estremamente difficile e incerto. Libertà, mobilità di persone e cose, lavoro, infrastrutture e piantagioni sono limitati e rischiosi. Le piante seminate in prossimità del muro possono essere sradicate dall’esercito israeliano in qualsiasi momento così come il raccolto può essere impedito o ostacolato.

In Palestina si è scelto di coltivare le mandorle perché il mandorlo è un albero forte e resistente, che sopravvive anche senza irrigazione (anche se ovviamente la resa naturalmente ne risente).

La varietà coltivata è Om Al-Fahem, dolce e pregiata, dal guscio morbido che ne facilita la lavorazione. Queste mandorle provengono da 3 cooperative di contadini (Aaqqaba, Tubass e Al Yamooun) nell’area di Jenin, al confine nord della Cisgiordania, una zona fertile ma divisa dal muro di separazione. Per i coltivatori dei villaggi nei dintorni di Jenin piantare i mandorli equivale ad evitare l’ulteriore confisca di terreni.

  • Cous cous semintegrale Bio

produttori cous cous

Il cous cous, chiamato in Palestina maftoul, è unico al mondo. Si ottiene tramite lavorazione artigianale, con tecniche semplici ma raffinate, che vengono tramandate da generazioni.

Il pregiato grano duro integrale, chiamato hambar, viene mescolato al grano tenero spezzettato, bulgur, quindi si aggiungono acqua e sale e con movimenti rotatori delle mani si impasta la semola ottenendo i granelli di cous cous. Questi vengono successivamente setacciati, essiccati e cotti al vapore.

Il grano viene acquistato dalle cooperative di donne a Jenin (Aaqqaba cooperative, Tubass cooperative e Al Yamooun cooperative), e viene lavorato dalle donne della cooperativa Al Mahtas nel campo profughi di Gerico. Sono donne che vivevano in zone ora occupate da Israele. Per una donna avere un lavoro significa non solo possedere una fonte di reddito, spesso l’unica fonte per la famiglia, ma anche ottenere un riconoscimento sociale nella comunità.

Inizialmente la produzione di Cous Cous avveniva a Gaza ed erano coinvolte circa 200 famiglie. Dopo la chiusura delle frontiere, nel 2007, e il conseguente isolamento di Gaza, PARC si è trovata costretta a spostare la produzione a Gerico in Cisgiordania.


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