Olive verdi DOP “Bella di Cerignola”

Le olive Bella di Cerignola sono un prodotto d’eccellenza della gastronomia italiana; grandi e carnose hanno un gusto ricco e succoso.olive io sono libera

Chi le produce?

La Cooperativa Sociale Pietra di Scarto attraverso il laboratorio di legalità Francesco Marcone che:

  • sorge su un terreno confiscato alla mafia a Cerignola (FG)
  • fa inserimento di persone svantaggiate in collaborazione con altre realtà sociali del territorio
  • da disponibilità ad accogliere detenuti a cui offrire alternative al carcere
  • realizza attività ed eventi di educazione alla legalità
  • cura l’oliveto e produce le olive Belle di Cerignola

Il bene cofiscato è intitolato a Francesco Marcone, il coraggioso direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia assassinato dalla mafia foggiana il 31 Marzo 1995.

L’obbiettivo dei prossimi anni è di creare una filiera bio, equa e solidale del pomodoro grazie al progetto “Ciascuno cresce solo se sognato: per una filiera equa e solidale del pomodoro”, finanziato da Fondazione con il Sud e di cui Altromercato è partner.

Sui 3 ettari confiscati ad un affiliato di uno dei clan foggiani di riferimento negli anni ’80, la Cooperativa produce olive “Belle di Cerignola” e pomodori. Così facendo, i territori colpiti da fenomeni mafiosi come il caporalato e lo sfruttamento della manodopera straniera, prendono nuova vita e diventano laboratori di rinascita sociale ed economica.

Il loro progetto più grande è creare l’Ecovillaggio, un albergo diffuso in cui ospitare le centinaia di migranti che vivono da oltre 10 anni nello slum-ghetto di Rignano, un “serbatoio di schiavi” sfruttati dai caporali per il lavoro agricoli nella zona, permettendo agli agricoltori e alle aziende di abbattere notevolmente i costi del lavoro e fare profitto sulla pelle di persone che vivono in un medio evo igienico, al di fuori di ogni legalità.

Oggi, la Cooperativa Sociale sta vivendo un momento difficile a causa della forti gelate del 2018 che hanno distrutto il 90% della produzione olivicola e a causa della massiva introduzione sul mercato di olive estere a basso prezzo che ha penalizzato i piccoli produttori della zona.